mercoledì, novembre 19, 2014

Psicologia dei Selfie. Come e perché i selfie sono diventati parte centrale della nostra vita sociale

I risultati preliminari di una ricerca realizzata in Università Cattolica in collaborazione con Fondazione IBSA 


Come e perché usiamo i selfie? Quali sono i tratti psicologici più legati all'uso di questo strumento comunicativo? Per rispondere a queste domande il Laboratorio di Interazione Comunicativa e Nuove Tecnologie (LICENT) dell'Università Cattolica ha realizzato una ricerca con Fondazione IBSA.

I risultati preliminari sono stati presentati all'interno del workshop "Mente e social media: come cambia l’individuo?", un incontro tra studiosi ed esperti internazionali dei social media per discutere l’impatto di tali tecnologie nelle nostre vite e, soprattutto, affrontare il tema se esse abbiano un ruolo, o meno, nel modificare la nostra individualità.

La ricerca, sebbene non ancora terminata, ha già ottenuto risultati preliminari interessanti presentati in dettaglio nelle slide allegate e discussi sotto.



150 partecipanti (35% maschi, 65% femmine), con età media di 32 anni, hanno completato un questionario sui dati anagrafici; uno sul loro utilizzo di social media, sull’attività del selfie e sulle motivazioni associate ad esso; il questionario Big Five Inventory per la misurazione dei tratti di personalità.

Per quanto riguarda il primo obiettivo di ricerca, è emerso che gli scopi riconosciuti all’attività del selfie sono soprattutto “far ridere e divertire gli altri” (39%), “vanità” (30%) e “raccontare un momento della propria vita” (21%). Quanto ai motivi per cui le persone si fanno i selfie, emerge che se li fanno non tanto per esprimere come sono o come si sentono (identità, aspetti interiori) bensì per raccontare agli altri con chi sono, dove sono e cosa stanno facendo (aspetti esteriori).

Rispetto al secondo obiettivo di ricerca, le donne si fanno notevolmente più selfie degli uomini, e risultano più interessate alle motivazioni interiori (“mi faccio selfie per mostrare come sono e come mi sento”). Inoltre, affermano di sperare maggiormente di ricevere commenti positivi dagli amici sui social network, e anche di temere maggiormente di ricevere commenti negativi dagli altri.

Arrivando all’ultima domanda di ricerca, sono tre gli aspetti della personalità che risultano associati all’attività del selfie:
  1. Le persone che si fanno selfie, rispetto a coloro che non se li fanno, appaiono significativamente più estroverse (ovvero più socievoli ed entusiaste, caratterizzate da elevate capacità sociali) e più coscienziose (ovvero più caute e capaci di controllarsi, con la tendenza a pianificare le proprie azioni piuttosto che ad agire di impulso). 
  2. Inoltre, essere molto estroversi si associa a un maggior utilizzo dei selfie per mostrare agli altri “come ci si sente”, mentre essere molto coscienziosi si associa al non essere particolarmente interessati ai commenti degli altri ai propri selfie, positivi o negativi che siano. 
  3. Da ultimo, il tratto del neuroticismo o instabilità emotiva (tipico di persone che tendono a provare emozioni negative come rabbia e tristezza, sovente diffidenti nei confronti degli altri) si associa significativamente all’essere particolarmente preoccupati dalla possibilità di ricevere commenti negativi.
Altre letture con cui approfondire questo argomento sono:

The Psychology of the Selfie: Why self-curated images make us feel closer to each other, and to celebrities

Scholarly Reflections on the Selfie

The Phenomenon of the Selfie

The Social Psychology of the Selfie


Nativi Digitali: Crescere ed apprendere nel mondo dei nuovi media

Look at me: Georgia researchers are studying our selfie obsession


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