Il Rapporto Federcomin 2006 "Occupazione e professioni nell'ICT" analizza il panorama attuale in Italia delle aziende e lo stato dell'occupazione ICT - un settore di 112.600 imprese e 674.000 occupati - sia presso le aziende fornitrici che presso le aziende "utenti". Particolare attenzione per le professionalità emergenti da qui al 2010Per leggere altri post interessanti visita il mio blogIl Rapporto "Occupazione e professioni nell'ICT" -
realizzato da Federcomin con la partecipazione delle Associate AITech-Assinform e Asstel e il Dipartimento per l'Innovazione e le Tecnologie (con la collaborazione scientifica di NetConsulting nonché della Facoltà di Scienze Statistiche dell'Università degli Studi di Milano Bicocca) - analizza il panorama attuale in Italia delle aziende e lo stato dell'occupazione ICT - un settore di 112.600 imprese e 674.000 occupati - sia presso le aziende fornitrici che presso le aziende "utenti".
Sotto sono riportati i principali risultati:
Il settore ICT si conferma ancora quello più vivace in termini di "nascite imprenditoriali" con un tasso di iscrizione di nuove imprese pari a +25,3% a fronte di un tasso del settore Industria e Servizi del 20,9%. A proliferare sono, in particolare, le ditte individuali - +61,1% - contro il +32,9% registrato nel settore delle imprese del settore Industria e Servizi.
Nel 2005 le imprese con addetti del settore ICT ammontano a 112.600 - in crescita dal 2001 al 2004, pressoché stabili rispetto all'anno precedente - ed occupano 674.000 dipendenti.Per quanto riguarda l'occupazione nel periodo 2001-2005
il settore ICT ha registrato una tendenza ad una maggiore flessibilità del mercato del lavoro:
la differenza tra addetti nominali e addetti Full Time Equivalent (ovvero il numero equivalente di risorse teoriche a tempo pieno) è passata infatti da 28.100 unità a 54.800 (+95%), con un tasso di incremento medio annuo pari a circa il 18%. Nel 2006 più assunzioni per le micro impreseLe imprese dei comparti Informatica e Telecomunicazioni stimano, per il 2006, 17.920 assunzioni e circa 16.150 uscite, con un saldo positivo di 1.770 dipendenti.
Il più alto tasso d'entrata per le assunzioni previste si registra per le micro imprese sotto i 10 addetti (+7,6%), che evidenziano altresì il saldo più consistente (+3,4%). Le imprese che esportano o che effettuano innovazioni organizzative o di prodotto/servizio dichiarano i livelli di assunzione più elevati (37-39% rispetto alla media del 23,9%).
La modalità di assunzione prevalente dichiarata dalle aziende riguardo alla tipologia di contratto è quella a tempo indeterminato (53,2%). Permane una situazione di difficoltà di reperimento per gli skill più richiesti: circa 4.510 assunzioni previste (pari a circa il 25% del totale) riguarda figure difficili da reperire.
Il Power User è giovane e donnaNel 2005 il numero di Power User (gli utilizzatori evoluti delle molteplici soluzioni applicative esistenti) risulta pari a circa 4,2 milioni, ovvero il 27% del totale occupati dipendenti. I Generic User (gli utilizzatori ICT di più basso profilo) risultano invece essere pari a circa 7,1 milioni (il 46% del totale). I restanti 4,2 milioni (27%) sono costituiti dai cosiddetti No User, cioè da lavoratori che non fanno alcun uso di soluzioni ICT.
Le donne rivelano competenze tecnologiche superiori a quelle degli uomini, all'interno del loro genere. I Power User di genere femminile sono, infatti, il 30,3% del totale contro il 25% di genere maschile; inoltre i No User di genere femminile sono il 26,2% contro il 27,6% di genere maschile. Appare interessante notare che tra gli uomini è presente una percentuale di No User superiore a quella dei Power, mentre per le donne accade l'opposto. Le donne che intraprendono un'attività lavorativa tendono, quindi, a dare maggiore rilievo alla propria formazione tecnologica.
Le professioni emergenti: +21.000 nuovi professionisti ICT con skill innovativoNei prossimi cinque anni l'evoluzione tecnologica e dei modelli di business modificherà profondamente le professionalità richieste dal settore ICT, che dovranno essere sempre più orientate alla multidisciplinarietà, alla tecnologia ma anche alle competenze di processo e di settore. Queste complesse trasformazioni comportano, già da oggi, un approccio "qualitativo" piuttosto che "quantitativo" verso il mercato del lavoro e le risorse umane, con il ricorso da parte delle imprese a nuovi skill nonché ad interventi mirati di formazione continua.
Una stima proiettata al 2010 prevede che i nuovi professionisti dell'ICT, con skill innovativo particolarmente orientati alla multidisciplinarietà, saranno all'incirca 17.500, a cui si aggiungeranno circa 3.800 professionisti delle linee di business. La domanda "nuova" è infatti una domanda di competenze, di creatività e di skills. Il tasso di crescita medio annuo per gli occupati ICT sarà pari allo 0,5 (+11.000 nuovi addetti). Quali saranno, dunque, le figure emergenti? Qualche esempio:
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nell'Information Technology: l'IT Architect (o Solution Architect), ovvero uno sviluppatore che abbia conoscenze sui micro-processi aziendali e che sia in grado di sviluppare in ambienti multipiattaforma e multivendor;
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nelle Telecomunicazioni: i Product Manager, ovvero figure inserite nell'area Marketing e responsabili di linee di offerta;
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nelle aziende dei Media: TV satellitare TV digitale e Mobile TV avranno un impatto sulle figure impiegate nei servizi all'utenza, area che acquisirà una strategicità crescente.
Lo scenario fino al 2010: +11.000 addetti nel settore ICTIl tasso di crescita medio annuo per gli occupati ICT è previsto per il periodo 2006-2010 pari a +0,5%, che si tradurrà nel 2010 in un saldo di circa +11.000 nuovi addetti. Il comparto più dinamico, come crescita media nel quinquennio, risulterebbe essere quello dei Media, con una variazione di +0,7%; il segmento più contenuto, invece, ma comunque in crescita, (con una variazione media annua pari allo 0,2%) è quello dei Servizi e apparati di Telecomunicazioni.