martedì, novembre 21, 2006

L'unione fa la forza nelle tecnologie dell'informazione e delle comunicazioni: l'Europa mette in comune le attività di ricerca a tutti i livelli

Per la prima volta, l'Unione europea cambia la modalità di finanziamento della ricerca tecnologica strategica con il lancio delle iniziative tecnologiche comuni (JTI, Joint Technology Initiatives). Si tratta di un'idea della Commissione europea che ha trovato il sostegno dei capi di Stato e di governo dell'UE durante il recente vertice informale a Lahti (Finlandia). Le JTI riuniranno le risorse dei programmi del settore privato, di quelli nazionali e dell'UE per conseguire obiettivi comuni di ricerca ambiziosi.


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"Ho segnalato ripetutamente che l'Europa deve mettere in comune le risorse di cui dispone e deve incrementare gli investimenti nella ricerca sulle tecnologie dell'informazione e delle comunicazioni", ha affermato Viviane Reding, commissaria europea per la Società dell'informazione e i media. "

Si prevede che nei prossimi anni le Joint Technologies Intiatives - JTI diventeranno uno strumento importante per potenziare la capacità innovativa dell'Europa. Grazie ad esse, i partner industriali e gli Stati membri più interessati potranno allineare i propri investimenti a quelli dell'Unione europea attorno ad obiettivi e programmi comuni. A norma dell'articolo 171 del trattato, le JTI possono essere istituite come soggetti giuridici indipendenti che perseguono programmi di ricerca promossi dal settore industriale. Possono ricevere e gestire fondi provenienti da qualsiasi fonte, compresi i finanziamenti nazionali e comunitari, e restano aperte alla partecipazione di altri partner, sia pubblici che privati.

In qualità di modello aperto e pionieristico per i partenariati pubblico-privato, si prevede che le JTI stimoleranno gli investimenti europei nella ricerca e contribuiranno al raggiungimento di una massa critica grazie alla raccolta di iniziative attualmente frammentate, garantendo al tempo stesso una gestione efficace e razionale del programma.

La prima di tali iniziative ad essere lanciata, all'inizio del 2007, sarà ARTEMIS. L'iniziativa ARTEMIS darà impulso alla ricerca europea sui sistemi informatici incorporati (embedded systems), che risultano sempre più importanti per numerosi settori industriali strategici. Tale iniziativa servirà da modello per le iniziative che seguiranno.

ARTEMIS è stato istituito nel giugno 2004 come piattaforma tecnologica europea (si veda IP/04/804 e MEMO/06/331) ed è composto, al momento, da 17 grandi imprese europee, tra le quali Philips, Nokia, Thales, Daimler Chrysler e ST Microelectronics. Inoltre, 14 governi europei hanno espresso la volontà di partecipare all'iniziativa tecnologica comune ARTEMIS, che resterà aperta a tutti gli Stati membri dell'UE e agli altri partner che desidereranno entrare a farne parte in futuro.

L'iniziativa ARTEMIS permetterà all'Europa di mantenere la leadership mondiale nei sistemi incorporati. Si stima che gli investimenti nell'industria europea nella ricerca in questo campo ammontino a 15-20 miliardi di euro all'anno. Attualmente quasi la metà delle 100 imprese europee più importanti investe nella ricerca sui sistemi incorporati e la maggior parte delle 25 entità europee che spendono maggiormente nella ricerca utilizza i sistemi incorporati per i propri prodotti e servizi. Mantenere la leadership in questo settore, che costituisce uno degli elementi di base per applicazioni future in tutti gli altri settori, risulterà vitale per incrementare la produttività e l'occupazione e avrà inoltre importanti ricadute a livello sociale.

Si prevede che il bilancio dell'iniziativa ARTEMIS nei prossimi sette anni sarà di circa 3 miliardi di euro, oltre la metà dei quali proverrà dall'industria, mentre il resto sarà finanziato dagli Stati membri dell'UE e dagli Stati associati partecipanti, nonché dalla Commissione. Si prevede inoltre che il meccanismo proposto mobiliterà 7 euro di investimenti nella ricerca e sviluppo per ogni euro proveniente dalla Comunità.

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